A scorrere sull’autostrada non sono solo i cartelli verdi con l’indicazioni dei km mancanti all’uscita successiva - Cassino km 35 - o alla prossima area di servizio - panino camogli o positano? -, ma una serie di paesaggi che traducono in territorio fisico il libro di geografia delle scuole elementari, lo vedi da te, ci sono proprio i monti , i paesi, la campagna e una quantità d’italia estranea alla metropoli che s’affaccia e s’arrocca, e fa questo presepe solo per i tuoi occhi che se ci passi la mattina e poi la sera restituisce le differenti sfumature di luce della rotazione dell’asse, se ci passi d’inverno e d’estate, il senso delle stagioni. Fermandosi sempre allo stesso posto si potrebbero fare delle foto a tali stratificazioni del presepe, che aiutino la memoria visiva ad impressionarsi, perché la memoria visiva è spesso labile e colonizzata dalle affissioni. Sarebbe bello attraversa quei campi, sarebbe bello salire su quei monti, sarebbe bello sopravanzarli planando. Quando finisce la campagna campana, si stacca la Lucania ed appare subito evidente che quella mano aperta di monti che s’intrecciano sono le dolomiti. Montagne decise e onde di colline, verdi gialli e marroni di campi obliqui, ripidità di gole e pendii di pietre scoscese. Viene voglia di lasciare l’autostrada alla sua deriva calabra e intraprendere le statali per vedere chi e cosa c’è in mezzo a tanta Lucania. |
1 Comments:
che meraviglia pà.
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