Monday, July 31, 2006

ridatemi il cervello che basta alle mie mani

Voglia di scrivere oggi proprio non ne ho.

E neanche di riallineare sto blogspot del cazzo che mi decide sempre lui l'impaginazione.


Però…

dietro l’angolo del calendario s’intravede una meraviglia.

Attualmente ci hanno messo un velo nero, ma non vedo l’ora di strapparlo


Chi va dicendo in giro

che odio il mio lavoro

non sa con quanto amore

mi dedico al tritolo,

è quasi indipendente

ancora poche ore

poi gli darò la voce

il detonatore.

Il mio Pinocchio fragile

parente artigianale

di ordigni costruiti

su scala industriale

di me non farà mai

un cavaliere del lavoro,

io son d'un 'altra razza,

son bombarolo.

Nel scendere le scale

ci metto più attenzione,

sarebbe imperdonabile

giustiziarmi sul portone

proprio nel giorno in cui

la decisione è mia

sulla condanna a morte o l'amnistia.

Per strada tante facce

non hanno un bel colore,

qui chi non terrorizza

si ammala di terrore,

c'è chi aspetta la pioggia

per non piangere da solo,

io son d'un altro avviso,

son bombarolo.

Intellettuali d'oggi

idioti di domani

ridatemi il cervello

che basta alle mie mani,

profeti molto acrobati della rivoluzione

oggi farò da me senza lezione.

Vi scoverò i nemici

per voi così distanti

e dopo averli uccisi

sarò fra i latitanti

ma finché li cerco io

i latitanti sono loro,

ho scelto un'altra scuola,

son bombarolo.

Potere troppe volte

delegato ad altre mani,

sganciato e restituitoci

dai tuoi aeroplani,

io vengo a restituirti un po' del tuo terrore

del tuo disordine del tuo rumore.

Così pensava forte un trentenne disperato,

se non del tutto giusto quasi niente sbagliato,

cercando il luogo idoneo adatto al suo tritolo,

insomma il posto degno d'un bombarolo.

C'è chi lo vide ridere davanti al Parlamento

aspettando l'esplosione che provasse il suo talento,

c'è chi lo vide piangere un torrente di vocali

vedendo esplodere un chiosco di giornali.

Ma ciò che lo ferì

profondamente nell'orgoglio

fu l'immagine di lei

che si sporgeva da ogni foglio

lontana dal ridicolo

in cui lo lasciò solo,

ma in prima pagina

col bombarolo.



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