Friday, June 16, 2006

non facciamo entropia

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No.

Sti cazzi degli ultimi aggiornamenti, ancora sto a combatte coi vecchi.
Anche le magliette che indosso spesso sono vecchie, ma non è che sto con l’ansia di aggiornarle.

Non voglio nemmeno archiviare nulla.
Saranno pure cazzi miei cosa selezionare e cosa archiviare, no?

Invece, il pc e le sue emanazioni comunicative sono implacabili.

Implacabili... come chi sta facendo solo il proprio dovere. Come chi gli hanno detto di fare quello e fa quello perchè è quello che gli hanno detto, come chi se c’è una regola,la regola è fatta per essere rispettata, come chi vuole avere la coscienza a posto pure se il posto non è un granchè, come chi non ha peli sulla lingua e infatti spara cazzate coi denti ben in vista, erano molto meglio i peli, come chi è coerente con sè stesso nel bene e nel male e infatti fa male, è pieno di idioti coerenti, come chi se non ha niente da fare mette a posto la scrivania o spolvera le suppellettili, come chi un bicchierino e basta, ma basta de che ... pensi di essere serio così? Come chi una volta all’anno è lecito fare una follia, come chi è fatto così ed è il suo carattere, meno male che non è il mio, come chi ha messo da parte una certa cifra e quei soldi è come se non esistessero, come chi ha bisogno di due cose e ne prende tre perchè c’è l’offerta, come quei tedeschi che erano così convinti che se gli chiedevi com’era quel dittatore rispondevano che era biondo con gli occhi azzurri, e magari aveva pure la chiave... almeno il più grande quando fu davanti al mare, si sentì un coglione.



E lui che torna a casa sbronzo quasi tutte le sere

e quel silenzio tra noi due che sembra non finire
quando lo svesto, lo rivesto e poi lo metto a letto,
e quelle lettere che scrive e poi non sa spedirmi...
forse lasciarlo sulle scale è un modo di salvarmi.

E tu che hai preso in mano il filo del mio treno di legno
che per essere più grande avevo dato in pegno:
e ti ho baciato sul sorriso per non farti male
e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti
perché non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.

E l'alba sul Danubio a Marco parve fosforo e miele
e una ragazza bionda forse gli voleva dire
che l'uomo è grande, l'uomo è vivo l'uomo non è guerra;
ma i generali gli rispondono che l'uomo è vino
combatte bene e muore meglio solo quando è pieno.

E il primo disse: "Ah sì? non vuoi comprare il nostro giornale?!"
E gli altri: "Lo teniamo fermo tanto per parlare"
ed io pensavo: "Ora gli dico: Sono anch'io fascista"
- ma ad ogni pugno che arrivava dritto sulla testa
la mia paura non bastava a farmi dire basta.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.

Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione,
e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
perchè più in là non si poteva conquistare niente;
e tanta strada per vedere un sole disperato
e sempre uguale e sempre come quando era partito.

Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave
ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave.
Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli
ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio
io che non parto e sto a guardarti e che rimango sveglio.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.

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