Wednesday, August 30, 2006

alta fedeltà e gli eroi


“Chissà se poi gli eroi vivono solo d’aria/ o se è la madre che/ gli rammenda i calzini”
(“Giorno Balordo” – Diaframma ovvero Federico Fiumani )

“Gli eroi su Kawasaki coi maglioni colorati van scialando sulle strade bionde e fretta ...
(“Via Paolo Fabbri 43” – F. Guccini )


Li puoi pensare tra Bologna e la provincia, intenti a metter su radio libere negli anni 70 o a celebrare il no future tra chimica e avanguardie, lotte dure, aghi e autobhan che fuggono verso nord, come “gli altri libertini” di Tondelli, li puoi immaginare affaccendati e sfaccendati come Zanardi, li puoi ricordare mentre pongono domande improbabili sulle anatre di Central Park con la sacralità con cui si chiede alla Pizia di Delfi, come il giovane Holden di Salinger... e pagine di Palandri, Santacroce, Gièccfruscianti, emergenti e sommergenti ...

Ti puoi chiedere ogni tanto che fine hanno fatto, come nel caso di Christiana e dei suoi casermoni di Berlino, it’s too late di David Bowie, Detlef e lo zoo...


In “Alta Fedeltà” – Nick Hornsby, consonante più, consonante meno - ho trovato l’ultimo eroe da romanzo generazionale. Rob, disperso nel suo mondo di dischi, gli anni passati che si stratificano senza scancellarsi vicendevolmente come nelle generazioni passate e non staccano mai del tutto da quel punto x raggiunto alla fine dell’infanzia, mai giudicato conveniente da abbandonare, almeno finchè Phil Collins rappresenta l’alternativa. E i dubbi. E gli eventi. E il gioco delle classifiche dei primi cinque riproposto per ogni argomento. Per esempio .... i primi cinque eroi da romanzo generazionale ?
...come viene viene, in due minuti...


Rob Fleming di Alta Fedeltà
Zanardi di Andrea Pazienza (ma è un fumetto!!!)
Pin di I Sentieri dei nidi di ragno di Calvino (ma è generazionale? Rob ci avrebbe litigato...)
Il giovane Holden di Salinger
Tommasino di Una vita violenta di Pasolini (eh sì, mò è generazionale pure quello...)


Vedi Rob, stavolta sei in classifica....

5 Comments:

Anonymous Anonymous said...

"..Ed avanti ancora tra la nebbia e la follia

ed in tasca la democrazia
e alla gente povera rimanga l'onestà
a vantaggio di chi non ce l'ha
che comunque può comprarsela.

Ma restare pure calmi lì seduti al bar
con il vostro Dio, ed i vostri "piccoli guai"

No! non è successo niente la vostra casa è là
e nessuno ve la toccherà."

;*

Ale

30/8/06 3:55 PM  
Anonymous Anonymous said...

gli eroi... tutti quelli che racconti e anche altri... mi danno un senso di solitudine (la loro) e un senso di moltitudine (la nostra)

31/8/06 2:22 AM  
Anonymous Anonymous said...

Non credo molto negli eroi... spesso lo sono per caso, spesso lo sono in modo non persistente, spesso se potessero tornare indietro lo farebbero.

Credo molto di più nel valore della persistenza di un impegno... lì l'atto eroico è più facile da individuare...

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31/8/06 3:27 AM  
Blogger paolo_ said...

Gli eroi a cui ho fatto riferimento però sono libreschi, e in qualche modo "generazionali", nel senso che sono degli estrapolati per caso e messi lì a far da specchietto per chi ci si ritrova. di eroico hanno soprattutto il fatto che campano!
la solitudine dell'eroe che compie gesti eclatanti la posso capire... pensare di vivere tutta la vita pensando di risolverla con un gesto singolo che elevi sopra la moltitudine ha qualcosa di grottesco.
si è eroi anche a vive cò mille euro al mese, prendendosi cura di sè e resistendo agli attacchi dell'idiozia che ci circonda, almeno provarci, tra le nebbie, la foschia ed il sole che brucia ancora per i cazzi suoi, mentre che il tempo crea eroi...

31/8/06 4:26 AM  
Blogger maçka porno said...


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