le sei son soggettive
Sei del mattino. Era un po’ che non capitava. Un orario che solitamente vuol dire partenza per trasferte lavorative strozzastomaco o imprevisti&probabilità, sonni interrotti e non ripresi, nella migliore delle ipotesi partenze intelligenti che sempre e comunque sveglie stronze si portano dietro. C’è un’altra via per arrivarci alle sei. Chiaramente è quella di passare per l’una, le due, le tre, le quattro, le cinque e ritrovarsi ancora lì, che il sonno sta dietro l’argine senza premere sugli occhi, senza mettere il cappello sui pensieri o staccare i tendini dalle zampette. Ci sono le sei del mattino di chi balla-sui-cubi e mette il cornetto nel cappuccino con l’alba appesa alle occhiaie. Ci sono le sei del mattino degli ubriachi che hanno attraversato litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci, e dopo la staffa sprofondano attraversando la strada in controtempo perfetto con gli odori di doccia, i vestiti staccati dalla stampella e i freschi di shampo di chi si avvia a cominciare. Ci sono le sei del mattino arrivate perché c’era tanto da dire e poi una ciliegia tira l’altra … e che sono le sei è un’opinione che non regge la prova delle ferie, e pertanto un dato oggettivo, ma assolutamente non soggettivo. ...take me now baby here as I am pull me close, try and understand desire is hunger is the fire I breathe love is a banquet on which we feed come on now try and understand the way I feel when I'm in your hands take my hand come undercover they can't hurt you now, can't hurt you now, can't hurt you now because the night belongs to lovers because the night belongs to lust because the night belongs to lovers because the night belongs to us |
1 Comments:
non me parlà delle 6 del mattino... che pe' me è tran tran quotidiano...
mi piacerebbe cantare le doti alle 11.00... almeno una volta nella vita...
ma so che non sarà mai... che non sarà più...
bella pe te!
Post a Comment
<< Home