Sunday, September 03, 2006

...si è stupidi davvero?

“Perche' a vent'anni e' tutto ancora intero

perche' a vent'anni e' tutto chi lo sa

a vent'anni si e' stupidi davvero

quante balle si ha in testa a quell'eta'

Oppure allora si era solo noi

non c'entra o meno questa gioventu'

di discussioni, caroselli, eroi

quel ch'e' rimasto dimmelo un po' tu

E questa domenica in Settembre

se ne sta lentamente per finire

come le tante via distrattamente

a cercare di fare o di capire

Forse lo stan pensando anche gli amici

gli andati, i rassegnati, i soddisfatti,

giocando a dire che si era piu' felici

pensando a chi si e' perso o no a quei patti”

Mi son trovato un paio di volte in queta domenica di settembre a parlare dei vent’anni.
Non il “com’eravamo” di quelli evocati col sassofono di Careless Whisper – che non erano venti, ma vabbè - , ma il “che facevamo” e che non facevamo.
Avevo una quantità di tempo da sperperare tra sudate carte e dilette cartine, pomeriggi elettrificati dai bassi di qualche fase REM o Pixies che fosse, lupi di periferia, pancia piena e tutto il resto. Cos’altro potevo fare?
Se avessi fatto un figlio.. oggi aveva sui quattordicianni, era già bello che autonomo per buoni treqquarti, e cosa mi avrebbe impedito di fare? Di sperperare il tempo? Alla fìnfine, me la godo molto meglio oggi che allora, che pure si saltava. Un’ adulta fanciullezza mi soddisfa più di una tardoadolescenzialità protratta.Certo, tutticcòse di come lo mantieni, l’università ecc. … ma forse si trovava il modo per farcela. E l’università, per me come per molti, non è stata sta svolta…

Oppure si poteva prendere e partire, uno due anni in giro, fuori confine, a dire/fare/baciare/lettere e magari non testamento e bruciare un po’ di argento vivo su altre piazze.anto quando torni molti di quelli che stavano là sul percorso per la stazione li ritrovi spostati di poco. Andate andate… che ve ripijo a tutti je se potrebbe dì con un guizzo d’occhi.Ne acquisti in capacità e personalità,no?

Alla fine,l’età col 3 davanti mi piace di più. Ma a vent’anni non l’avrei mai detto.
A vent’anni stai lì in un pomeriggio triste col tuo amico culodigomma famoso meccanico, a contemplare l’america, diminuzione dei cavalli aumento dell’ottimismo, poi…
…oh…stavano qua dietro …


3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

...
E lunghe ore ad ingannarci così,
A dire lui e lei, sempre gli altri
per non ammettere che siamo qui.

Storie un po' vere, a volte inventate,
nei pomeriggi d'inverno e d'estate,
di strani voli su di una parola,

tu mi guardavi e ridevi più forte,
non lo capivi che ti facevo la corte
o forse capivi e la furba eri tu.

E mi hai sospeso su un filo di lana
e mi ci terrai, ancora per molto,
giovane amore, fiore non colto

o forse si, chissà da chi.
E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene,
a volte credo di esserne certo,

a volte invece sembra tutto uno scherzo:
fuggono gli occhi come falene,
amica mia, sorella speranza,

e tutto è morto e tutto è ancor vivo
e solamente tutto è cambiato,
quello che provo l' ho sempre provato

ma insieme a questa stanca anarchia,
vorrei anche te, amica mia.
Ma dimmi tu, non è meglio così?

Immaginare ed illudersi sempre,
qui ad aspettare qualcosa o niente,
qui ad aspettare un no o un sì,

che in ogni caso sarebbero fine
di tutto questo che almeno è un ricordo,
così studiato giorno per giorno

Fatto di tanti cristalli di brina.

-Tiziano Sclavi-

"Il lungo addio" -Dylan Dog n. 74-

Ale ;**

4/9/06 3:32 AM  
Anonymous Anonymous said...

...
E lunghe ore ad ingannarci così,
A dire lui e lei, sempre gli altri
per non ammettere che siamo qui.

Storie un po' vere, a volte inventate,
nei pomeriggi d'inverno e d'estate,
di strani voli su di una parola,

tu mi guardavi e ridevi più forte,
non lo capivi che ti facevo la corte
o forse capivi e la furba eri tu.

E mi hai sospeso su un filo di lana
e mi ci terrai, ancora per molto,
giovane amore, fiore non colto

o forse si, chissà da chi.
E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene,
a volte credo di esserne certo,

a volte invece sembra tutto uno scherzo:
fuggono gli occhi come falene,
amica mia, sorella speranza,

e tutto è morto e tutto è ancor vivo
e solamente tutto è cambiato,
quello che provo l' ho sempre provato

ma insieme a questa stanca anarchia,
vorrei anche te, amica mia.
Ma dimmi tu, non è meglio così?

Immaginare ed illudersi sempre,
qui ad aspettare qualcosa o niente,
qui ad aspettare un no o un sì,

che in ogni caso sarebbero fine
di tutto questo che almeno è un ricordo,
così studiato giorno per giorno

Fatto di tanti cristalli di brina.

-Tiziano Sclavi-

"Il lungo addio" -Dylan Dog n. 74-

Ale ;**

4/9/06 4:54 PM  
Anonymous Anonymous said...

e chi se ricorda?

5/9/06 11:50 PM  

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