Monday, October 30, 2006

Pressioni antropiche sul territorio


Quando passi accanto e oltre Napoli ai lati dell’autostrada, a venti metri non a duecento, vedi risaie di palazzi a schiere, ad occhio calcoli quanta gente può vivere in tutto quel circondario di paesi, e poi ti rendi conto che effettivamente ci vive. Senza spazio, attufati, tanti, tantissimi.
Mi sono andato cercare i dati sul numero abitanti. A Torre del Greco e Giugliano son quasi 100.000, a Torre annunziata, Pomigliano d’Arco, Acerra, Afragola, San Giorgio a Cremano e Portici stiamo tra i 40.000 e i 60.000, a Pozzuoli e Casoria 80.000. E un sacco di paesi sui trentamila.
Potranno mai lavorare tutti?

Ma pè fà che, poi?
Un’amica mi raccontava di quanto le strade di Napoli siano invase dalla cocaina, pure di pessima qualità. E l'età media dei praticanti si sia abbassata.

C’è l’emergenza rifiuti. E te credo. Se applichi il consumismo all'esasperazione demografica, si produce un sacco di merda. Se lo fai tutti i giorni, si crea emergenza. L'emergenza cronica, un perenne spurgo del pozzo nero sul tappetino "guagliò, welcome home".
Mastella e bassolino oggi parlano di portare l’esercito a Napoli.

Forse ci saranno sparatorie tra l'esercito appostato sui tetti e i malamente asserragliati dietro le finestre di questi lunghi palazzi. Il settimo cavalleggeri arriverà dai lucernai. I cattivi, colpiti al cuore cadranno di sotto gridando "ohhh" , ma qualche eroe ci rimetterà le penne in un eccesso di generosità.
E' tornato il film poliziesco degli anni 70.
La gente si sparano, giocano a lotto e sentono delle giggidalessità. E un sacco di eroi locali. Di quelli che suonano alle feste private e regnano sui mercatini...Embè, ognuno gratta quel che può, sò tanti, se creano microeconomie in cui infilare le mani, come prendere una manciata in un sacco di granaglie.

Nel 1975 i Napoli Centrale partorivano un album omonimo eccezionale.
Sanguigno, originale, ricchissimo di suoni. C’è un sassofono che fa cielo terra e mare, una batteria che fa pioggia e sole, c’è la città, ci sono le campagne.
E contemporaneamente a quest’album, dalla generazione del dopoguerra uscivano fuori Bennato, De Sio, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Avitabile e chissà quanti altri. Avessero fatto scuola, si sarebbero diffusi i sassofoni e le chitarre per la strada.
Ma la progenie latita. In mezzo hanno asfaltato quasi tutto.

E’ vero, le cose sono terribili anche ad Afragòla, senza bisogno di andare in Uganda o in Cambogia. Almeno lì però è ancora tutta campagna.E magari seminando qualcosa cresce.

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Napul'è na carta sporca che nisciuno se n'importa.

molte cose non cambiano, e non cambieranno.

QualunquismoBride ;***

31/10/06 1:51 AM  
Anonymous Anonymous said...

Un bacio a te!
io adoro Napoli, anche se fa male vedere tutto quello che contiene...

31/10/06 6:17 AM  
Anonymous Anonymous said...

quel tira a campare di anche lui che è dottore...
chissà che non fosse un modo per difendere il fatto che "qui c'è ancora un po' di umanità"...
...che poi mi chiedo per quale motivo l'umanità esca fuori solo in condizioni disumane...

3/11/06 2:48 AM  

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