Thursday, July 12, 2007

scrivi vecchioni scrivi canzoni


E non mi dire più gnente, si lo so.
Un cielo stellato come sfondo ci sta bene.
Una sera di mezza estate, in un’estate che parla poco di sé.
Io mi riprendo la mia vita e intorno tante belle facce che avevo voglia di rivedere.
Rientro attraverso lo storico valico…
L’unico professore che mi poteva riportare dentro l’università
E non mi dire più gnente si lo so.
Non spararono al cantautore, lo fecero cantare, e lui andò da Samarcanda a San Siro, insieme a Van Gogh, Gauguin, Verlaine e Rimbaud.
Cantò di Sergio e della figlia, di Tommy e di Milady, di Velasquez e di Celia de la Cerna, della sua ragazza e dei ragazzi che sognano, del suono della viola d’inverno.
Il cantautore aveva una voce che poteva permettersi di cantare quelle parole, tanto gli uscivano bene. Non sembrava un bandolero stanco.

Io lì, appeso allo spettacolo, ammiro assorbo condivido e ringrazio,
valeva la pena di aspettarti, professò… Forse non lo sai, ma pure questo è amore.

Però, un pezzo che non hai cantato tu,
lo metto su io

Noi ci ritroveremo ancora insieme davanti a una finestra
ma molte molte lune in là e poche stelle in meno
e forse sarai stanco per la corsa del topo
probabilmente vecchio per inventare un nuovo gioco
e dimmi come t'inganni e quando avrò i tuoi anni?
Lei ci avrà già lasciati in fondo a qualche data
probabilmente a maggio
ma lei per te sarà meno di un'ombra
l'ombra di un altro viaggio
perché i ricordi cambiano come cambia la pelle
e tu ne avrai di nuovi e luminosi come le stelle
e comunque vada
guardami dentro gli occhi
gli occhi ch'eran bambini
guardami dentro gli occhi
E non verranno i briganti a derubarti di notte
perché tutti i briganti prenderanno le botte
non verranno i pirati ad abbordare la nave
perché tutti i pirati andranno in fondo al mare
non verranno i piemontesi ad assalire Gaeta
con le loro Land Rover con le loro Toyota
e se verranno gli indiani con i lunghi coltelli
noi daremo le botte le botte anche a quelli
E adesso chiudi i tuoi occhi
chiudi gli occhi che ho sonno
son vent'anni che guardo
e che non dormo
E i nostri figli se ne andranno per il mondo
come fogli di carta sopra lunghi stivali silenziosi
e li avremo già persi
e una incontrerà tutti quelli che io sono già stato
e ci farà l'amore come in un sogno disperato
scriverai sui cerini parole da bambini
E le parole invece tu le mischierai tutte dentro un cappello
alla tua età scrivere una canzone non sarà più che quello
e non so chi vedrai, che farai, se crederai a qualcuno
se ci sarà una donna insieme a te o forse -meglio- nessuno
ma comunque vada
guardami dentro gli occhi
gli occchi ch'eran bambini
guardami dentro gli occhi.
E non verranno i briganti a derubarti di notte
perché tutti i briganti prenderanno le botte
non verranno i pirati ad abbordare la nave
perché tutti i pirati andranno in fondo al mare
non verranno i piemontesi ad assalire Gaeta
con le loro Land Rover con le loro Toyota
e se verranno gli indiani con i lunghi coltelli
noi daremo le botte le botte anche a quelli
E adesso chiudi i tuoi occhi
chiudi gli occhi che ho sonno
son vent'anni che guardo
e che non dormo


2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

E infatti ogni volta che, pensando a Corona o peggio a Michael Jackson, mi si paventa l'immagine dell'imminente apocalisse, penso a chi come quest'uomo d'arte e di cultura, ci regala ancora emozioni. meno male.
Bacio

16/7/07 4:44 AM  
Anonymous Anonymous said...

passando di qui...
ciau!!

16/7/07 5:59 AM  

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