Thursday, May 17, 2007

classe settantadue


O’tiemp passa e và… e tu nobbuò chiavà.

Ma a parte la coordinata per asindeto, qui riportata per mera completezza di citazione, concentriamoci sulla prima proposizione, quella sul tempo transeunte.
Nati nel 1972, io e la mia classe ci iscrivemmo al ginnasio del liceo statale F. Vivona nel 1986, condividendo in principio aoristi e perifrastiche, sabati del villaggio e isole greche, macrosegni e notti magiche inseguendo un gòl, e proseguendo con la Sapienza, i pub, le dinamiche di percorso e la vita vissuta, allineandoci comunque in rette parallele sulla stessa strada, mettendo sull’asse x gli anni successivi, su quella y la storia ( perché la storia siamo noi e nessuno lo può negare ), e producendo ciascuno un’intersezione col piano della vita che lo porta fino al 2007 a far da campione probante ISTAT quando si chiede: mbè, allora, nel mezzo del cammin cosa si dice di bello?

Il 2007 ha portato i primi figli.
Una femminuccia a Laura che è stata sempre più avanti, un maschietto ad Andrea, Mikele, nome di compromesso tra fonetica paterna italiana e grafia materna basca.
E di un’altra femminuccia, anch’essa registrata all’anagrafe 2007 ho saputo ieri mentre mangiavo un gelato di latte&mirtilli.
Cinquant’anni fa bastava una sola ventenne meridionale ad aver lo stesso numero di figli.

Quattro matrimoni di cui un separato che poi è stato il primo a sposarsi, quattro convivenze più o meno part-time, e quattro affacciati alla finestra della suerte.


Trentatré percento ad ogni ipotesi configurata, su una dozzina di esaminandi.

Quasi tutti hanno un buon lavoro.

Giulio campa di fotogafia e controcampi esistenziali
Arianna di sassi della toscana e fondi di caffè.
Fabio coltiva cultura e mastica pensieri,
il Pirata dorme poco e fa relationship intorno a sè

Io a carnevale dell’89 mi vestivo da Roger Rabbit,
poco dopo cascò il Muro e poi ancora affondò il Pentapartito.

Oggi vivo ad Ariccia, non me l'aspettavo nell'89.

Questi siamo Noi. Con il freddo che fa, tra l'incudine di dio e il martello dell'immensità.

Anche l’Azotone si è sposato qualche giorno fa, lui che ai tempi era nel gorgo delle parrocchie e del catechismo familiare, senza un filo di donne e rubicondo anzichenò, con le sue tre materie da recuperare in extremis ogni fottuto settembre e che poi prima ci ha bruciato a tutti all’università, poi si è snellito, ha intrapreso la libera professione di sé e della sua vita, s’è fatto la moto e s’è sposato in comune, convivendo pure per due anni prima, alla faccia di Famiglia Cristiana… Ha preso un locale a testaccio e ha richiamato i vecchi compagni, offrendo sorridente a tutti, con tanto di kebab e confetti … sto cazzo d’Azotone! …e tra gli sbicchieranti ho intravisto pure uno che mi sovviene che ci avevo giocato pè qualche tempo a calcetto e che chiamavamo Antonio Careca La Malfa Terzo, con briosa crasi di qualità calcistiche decantate alla Munchausen e reali somiglianze fisiche e tricologiche con quello lì del Pentapartito…. ma questo non centra più gnente davvero.



Ci fosse stato un motivo per stare qui

ti giuro sai sarei rimasto sì

son convinto che se fosse stato per me

adesso forse sarei laureato

e magari se "lei"

... fosse stata con me adesso....

...sarei sposato!

Se fossi stato,

ma non sono mai stato così;

insomma dai adesso sono qui!

vuoi che dica anche se

soddisfatto di me in fondo

in fondo non sono mai stato

"soddisfatto" di che

ma va bene anche se

qualche volta mi sono sbagliato

Liberi liberi

siamo noi

però liberi da che cosa

chissà cos'è?

.......chissà cos'è!

Finché eravamo giovani

era tutta un'altra cosa

chissà perché?

.......chissà perché!

Forse eravamo "stupidi"

però adesso siamo "cosa"

... che cosa....che?

.....che cosa...se!..?...

"quella voglia", la voglia di vivere

quella voglia che c'era allora

... chissà dov'è!

........chissà dov'è!?

Che cos'è stato cos'è stato a cambiare così?

...ti giuro che, sarei rimasto qui....

vuoi che dica anche se

soddisfatto di me

in fondo in fondo lo sono mai stato

"soddisfatto" di che

ma va bene anche se

.... se alla fine il passato è passato!

Liberi Liberi siamo noi

però liberi da che cosa chissà cos'è,

....chissà cos'è! ...

e la voglia, la voglia di ridere

quella voglia che c'era allora

chissà dov'è?!

....chissà dov'è!

cosa diventò,

cosa diventò quella "voglia" che non c'è più

cosa diventò, cosa diventò

che cos'è che ora non c'è più

cosa diventò, cosa diventò

quella "voglia" che avevi in più

cosa diventò, cosa diventò

e come mai non ricordi più.....

6 Comments:

Anonymous Anonymous said...

ci vedrei bene una musica alla gaber o iannacci, sotto.
e insomma il Vivona.
io....Suore di Nevers, Gaetana Agnesi. Lì dietro... ;)
tu dirai, e che c'entra. mbè?
è che quiei tempi mi sembrano matrice comune, e ora invece tutto così ...dilatato...complicato.
beh. mi capisco da sola.
;))
sei grande.
;*

21/5/07 12:27 PM  
Blogger paolo_ said...

Suore di Nevers !!! Yes, I know!
A due passi... e poi ci troveremo come le star, a bere campari al giolitti bar! :)****

si, ora è tutto frammentato, siamo tutti dispersi sul territorio e incastrati nelle alienazioni del proprio tempo all'altrui.

mi fai pensare... ecco perchè mi piaceva tanto la scuola e me la sogno spesso, lì era facile trovare tutti. Ci vediamo a scuola... più facile di così...

oddio Sibel...ma fors'allora non sono l'unico che si ricorda dell'esistenza di Euritmia!

22/5/07 12:42 AM  
Anonymous Anonymous said...

esatto!!!
esatto.
ci vediamo a scuola, tanto.
;)
ora è tutto così più difficile.
o forse ci appare tale perché ciò che è stato ci sembra sempre più bello o più semplice del presente.

...ma lo è veramente, poi?
e se noi volessimo non farlo più essere così difficile?

quante s mentali.
Poeta, Euritmia qualcosa mi dice. E sì che la mia memoria storica di solito non tradisce, me ricordo pure i peli del c delle cose, aulicamente parlando. ;)
ma evidentemente all'epoca io non avevo ahimé molta testa per seguire cose alle quali tutti più o meno si interessavano....ho delle lacune da colmare, di cui ancora oggi avverto la mancanza.
Ti va di raccontarmelo tu, cosa sucedeva?
;***

22/5/07 4:56 AM  
Blogger paolo_ said...

Euritmia era un locale che stava tra il palazzo della civiltà e il lavoro e la fermata della metro magliana, che poi si chiama magliana ma alla fine sta all’eur. Me lo ricordo come un covo di darkettoni misti a punkinari ... secondo me ci girava la gggroga...

ci ho visto i primi concerti della mia vita, Je me ricòrd che doveva suonà Giò Còcke(r) ma essendo che ero imberbo non potetti aspettare oltre in gruppo spalla, i Fasten Belt, che poi dopo un po’ di nome se lo fecero quando iniziarono a cantare in italiano, ma all’epoca schitarravano furiosamente “Kill the President”… te la devo fa sentì :)))

22/5/07 5:32 AM  
Anonymous Anonymous said...

;-D
ah!!!! ecco. Io, in quella cappa di vetro che era quel simil collegio per educande figlie di papy (...) scostando da una parte le mie personali vicissitudini e ritagliandomi un tempo normale, riuscivo a filtrare, tra una capra di saba e ua marcia turca alla melodica (... ....) un crypton, ex veleno, un palaeur, un johm vs tony e un bon jovi in divisa kilt a braccetto con george. e rarefatte amenità.
A parte ciò, l'unica cosa che di quei tempi grazie a Dio è rimasta- lasciando indietro quel buco nero scoperto, ma transennato, per andare avanti- è rimasta l'incognita della metro magliana, che si chiama magliana ma sta all'eur.
;)
e il bar palombini vicino a viale europa.
la song mi fa impazzì.
quando ce la risentiamo together?
;)
;***

22/5/07 10:52 AM  
Anonymous Anonymous said...

questa canzone me la porto nel dna...tutte le volte che sono triste, ed è inverno me ne vado a passeggiare sulla spiaggia e la urlo ai 4 venti, tanto di solito è freddo e non c'è nessuno che si lamenta per la mia "stanatura"


ma come và????


PiterRei

31/5/07 12:19 PM  

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