Monday, February 11, 2008

Asticella fa crack


L’asticella sta là, invisibile tra le scrivanie, nelle smagliature di concetto.
Quando i malesseri non sono più curabili coi sorrisi di breve periodo.
Quando le bestemmie bucano i denti e fiottano come acqua dai tubi rotti della gola
Quando non hai più nemmeno tempo per le cene e i week-end hanno le gambe corte,
gli occhi non tengono più voglia di girare poi tanto…
L’asticella s’è spostata, è sotto i piedi.
E’ caduta in un giorno disumano.
Indietro non si torna.
Davanti è ancora tra la nebbia e la foschia,
ma già non è più dietro, questo è chiaro…
Tutti quei libri passati dal sommario all’indice,
i pomeriggi e le stagioni infilando nozioni amene in qualche vestibolo neuronale.
I libri sottolineati...

Perché?
E per chi?


Io non voglio più stare qui, ora.
Io devo uscire di Qui.
Se non credo più in dio, non vedo perché dovrei credere nel lavoro che faccio: cosa ha di più seducente di dio? Non è nemmeno più remunerativo.

L’asticella l’ho passata, ci ho messo anni.
Intravedo the end in un prato di margherite.
Come la fine di un amore, come un amico che parte, come un’infanzia riconsegnata al guardaroba, come la necessità di cambiare, la fine del liceo, la scadenza della pazienza che viene superata…
Inevitabile l’asticella si rompe e tutto cambia per sempre, forever and ever.
Via i miei passi da questi scenari.
Esco a caccia di cibo.

Oggi tocca di nuovo a Me.
Non ci sono Santi.
Asticella fa crack,
ora che me ne vado…


Ora che te ne vai e mi lasci sempre meno sola
ora che non ci sei sarà un'altra musica un'altra verità
per chi vivrà per chi verrà vedrà vedrai vivrà
E ora che te ne vai ho smesso di fumare
e non ho più rancore per tutte quelle cose che avrei voluto dire
Da principio era la neve non è stata colpa mia
siamo andati in culo al mondo ma ci sei
finito dentro e ci son venuta anch'io
che mi son venduta a Dio
per non esserti lontano
in un giorno disumano.
Ora che te ne vai senza farti una ragione vera
è civile incomprensione ok
questa è la musica e forse in qualche nota
resterà qualcosa che per ora se ne va
Ora che te ne vai
non fai più rumore
non fai nessun dolore
non c'è nessuna grazia
è un ago dritto al cuore
Da principio era la neve non è stata colpa mia
siamo andati in culo al mondo ma ci sei finito dentro
e ci son venuta anch'io che mi son venduta a Dio
per non esserti lontano in un giorno disumano.
e per noi ho deciso io che mi son sentita Dio
per amarti da lontano in un giorno disumano
E' ora che te ne vai e ti lascio
in quelle notti al buio ad aspettare
con le ginocchia in bocca in quel silenzio ingordo
finchè non avrai toccato il fondo
è un valzer sottovoce e tornerà la luce
Da principio era la neve
non è stata colpa mia
siamo andati in culo al mondo
ma ci sei finito dentro
e per noi ho deciso io
che ho voluto questo addio
e ti amo da lontano in un giorno disumano

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Si abbassa l'asticella, ma il limbo continua!Ed è proprio quì che la danza si fa via via più complicata ed intrigante.... ;*

12/2/08 2:23 AM  
Anonymous Anonymous said...

"mi dicono alla radio sattti calmo statti buono nn esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo ma io con la mia guerra voglio ANDARE SEMPRE AVANTI e costi quel che costi la vincerò non ci son santi...."

SEMPRE AVANTI, SEMPRE AVANTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII


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13/2/08 8:56 AM  
Anonymous Anonymous said...

ah. sibelbride

;)

13/2/08 8:57 AM  

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