le mappe e le memorie, cupe vampe
S'incrocia una lettura e un concerto. e l'idea di un viaggio, che nemmeno quest'anno farò. ma il viaggio all'est è un altro discorso.
qui è la memoria recente che viene evocata. la storia in cui c'eravamo, pure se distratti dai parametri di maastricht.
Nel '92 avevo vent'anni. mentre la ex jugoslavia diventava un carnaio, e la definizione di "odio etnico" grondava dall'altra parte dell'adriatico mapperò poi qui si trasformava in inchiostro. Lì no. corpi campi cultura e libri, tutto annientato e non stiamo parlando della notte degli ugonotti qualche secolo fà.
Sarajevo. Biblioteca Nazionale. Bersaglio.
trascrivo: "Qui nela notte tra il 25 e il 26 agosto, criminali serbi incendiarono la Bibilioteca Nazionale e Universitaria della Bosnia Erzegovina. Più di due milioni di libri, periodici, documenti sparirono tra le fiamme. Non dimenticate, ricordate e ammonite!" (lapide in ingelse e bosniaco all'ingresso della Bibilioteca)
Parole del direttore della biblioteca:
"il palazzo andò avanti a bruciare per due giorni mentre i serbi, dalle colline, si divertivano a sparare sui pompieri che cercavano di domare le fiamme. Intanto migliaia di fogli mezzo bruciati volavano sulla città. La gente li chiamava 'farfalle nere' e rischiava la vita per acchiapparli. Una delle nostre bibliotecarie fu uccisa da un frammento di una granata. Aveva 32 anni"
"La biblioteca non fu una vittima accidentale del conflitto.Viceversa fu uno dei primi bersagli. Eravamo sotto assedio da appena 4 mesi, e già prima, a maggio, l'istituto di orientalistica era stato deliberatamente attaccato, e i suoi 4 mila manoscritti e 7 mila documenti distrutti. I serbi sapevano quello che facevano: incendiarono la biblioteca perchè volevano che di noi bosniaci non rimanesse nemmeno il ricordo"Di colpo si fa notte e s'incunea a crudo il freddo
La città trema
Livida trema
Brucia la biblioteca, i libri scritti e ricopiati a mano
Che gli Ebrei Sefarditi portano a Sarajevo in fuga dalla Spagna
S'alzano i roghi al cielo
S'alzano i roghi in cupe vampe
Brucia la biblioteca degli Slavi del Sud, europei dei Balcani
Bruciano i libri, possibili percorsi, le mappe e le memorie,
l'aiuto degli altri
S'alzano i roghi al cielo
S'alzano i roghi in cupe vampe
S'alzano gli occhi al cielo
S'alzano i roghi in cupe vampe
S'alzano gli occhi al cielo
S'alzano i roghi in cupe vampe
S'alzano i roghi al cielo
S'alzano i roghi in cupe vampe
Di colpo si fa notte e s'incunea a crudo il freddo
La città trema
Come creatura...Cupe vampe, livide stanze
Occhio cecchino, etnico assassino
Alto il sole, sete e sudore
Piena la luna, nessuna fortuna
Ci fotte la guerra che armi non ha
Ci fotte la pace che ammazza qua e là
Ci fottono i preti, i pope e i mullah
L'ONU, la NATO, la civiltà
Bella la vita dentro un catino
Bersaglio mobile di ogni cecchino
Bella la vita a Sarajevo città
Questa è la favola della viltà
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