Monday, April 02, 2007

Visioni d’Aspidistra


Arispuntiamo lo sprint da smozzicate d’autore, decontestualizzando cut&paste e riadattando alla mia bisogna d’incipit.
In “Fiorirà l’Aspidistra”, Giorgio Oppurbene – George Orwell per gli anglodotati – manda avanti un protagonista intriso d’anticonformismo autoreferenziale, con vista sul proprio naso, che si ritrova in una selva oscura, classicamente smarrita la retta via, di fronte al profilarsi di un futuro non ben sagomato e, manonmelodire, precario. His name is Gordon.
C’è qualche analogia di percorso con Rob di “Alta Fedeltà”, ma nun s’allargamo affà le Vite Parallele,che la mia libreria è un Flarke dell’Ikea, mica l’Alessandrina.
Gordon, per inciso, non considerava che si potesse vivere solamente facendo cose e vedendo gente, come le amiche di Michele Apicella.
Il fatto è che Gordon realizza, in uno di quei sette istanti karmakameleonici che corrispondono alle illuminazioni circa il travaso di sé ad un’altra fase di vita, come il cielo ad una certa età smetta di essere un barbaglio indistinto dove tutto pòesse, per assurgere a grigia cappa di piombo che ci fai sboing de capoccia se nun te dai n’organizzata, fosse anche solo per poter andare a comprare il proprio pane, stante l’invariabile del tempo che passa.

Cosa ci proietta oltre lo sboing?
Come hanno fatto ad arrivarci altri,
ammesso che non abbiano fatto finta grazie al vecchio trucco del prosciutto on the eyes ?

Le Visioni.

La possibilità intravista sullo sfondo…

il desiderio di un futuro che sorride a quelli come noi
uno spermatozoo da far crescere insieme
la visione del proprio talento in opera
un libro che dal cassetto verrà fuori con la copertina
un lavoro alle poste o un franchising da avviare
un attesa che valeva la pena aspettare
una viaggiatrice che aspetta col sorriso di partire
l’incontro aspettato quando lavoravi scalpellando caratteri sui propri tratti semantici


…la consapevolezza che ora tocca a me

Ognuno con la propria visione.
Che non starò qui a dire quale sia la piùmmeglio
L’importante è prenderne un filo da srotolare, un pezzo da ficcarsi in tasca, una percentuale da incrementare.
Come la intravedi, azzanna coi denti, astrigni colle mano e non mollare.
Credere nei futuri è difficile. La fede è’ una virtù dei forti. O degli ingenui.
Beato chi ce l’ha, peccato per chi ci si acceca.

Ma la visione è già un passo avanti.
Mollarla vuol dire sboing.



Ogni pensiero può cambiare il destino,

persino un bambino sa farlo,

basta avere un sogno,

e poi stringerlo in pugno,

vedrai si avvererà.

Mio caro amico,

ti ritrovo deluso

per qualche casino

e fai il muso

Tu dimmi chi è stato

come ha potuto

vedrai si risolverà

Adesso fermati e non ci pensare più

però ricordati che a decidere sei solo tu

Tu farai splendere ogni giorno il sole

Guarda intorno, sta negli occhi delle persone

Davanti a un muro c'è chi fischia e fa il giro

lamenta che il mondo è cattivo

Non è nel mio stile

bisogna salire

chi non prova ha perso già

Niente è per caso

ogni nuovo secondo

ha il suo peso se lo stai vivendo

così vive il fiore che sceglie

di non appassire di non appassire

Adesso fermati e non ci pensare più

però ricordati che a decidere sei solo tu

Tu farai splendere ogni giorno il sole

Guarda intorno, sta negli occhi delle persone

Tu farai splendere ogni giorno il sole

Guarda intorno,

sta negli occhi delle persone

Tu farai splendere ogni giorno il sole

Guarda intorno, sta negli occhi delle persone

Tu farai splendere ogni giorno il sole

Guarda intorno, sta negli occhi delle persone

(splendere ogni giorno il sole...)

(splendere ogni giorno il sole...)

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Eh no eh almeno dobbiamo crederci in questi futuri, e che cavolo! che poi, se pensiamo che ce ne è più di uno, già siamo belli avanti!!

:) ti bacio paoletto bello.

2/4/07 8:51 AM  

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