Tuesday, April 10, 2007

frattempi e fumone

Certi periodi sò frattempi, da aspettare come aspettano i contadini che jettano le semenze and then go back in the country accanto al fuoco ad aspettà.

E fai cose che sono nel mentre, che si circostanziano in sala d’aspetto, che prefigurano scenari o alleggeriscono attese.


So frattempi de qualcos’altro che invece è dopo, so intuizioni nascoste o promesse avvistate...

…mentre dimostriamo apertamente al mondo quanta luce entra dalle finestre e come si allaghino le cangianze dall’arancio al viola, raggianti lungo tutt’uno spettro di color/color cromanticamente sincere e leggere e fanno arco superiore i volti segnati&ritratti in vivida rosserìa, al centro di quel preciso momento che coincide con sempre e non passa poi mai…

…mentre m’impartiscono ripetutamente istruzioni circa tutti i frattempi altrui alienati che intercorrono tra i ritmi cardiaci propri, sempre per la storia della pagnotta e del sudore, indifferente al fatto che il sole inizia a scaldare, le giornate si allungano e il tempo è variabile che pure ci compete addosso…

…mentre s’esauriscono i resti della Pasqua e tutte le tradizioni che con piacere abbiamo preso a mozzichi e divorato, rispettando il dolce e il salato nel richiamo perenne del buon ricordo mnemosapido…

…mentre il sonno, che ancora ci raggiunge presto, dopo tutto sto formicolio brucolante di lettere e schermate susseguentesi ad orario continuato davanti l’occhietti santi, fiacca&stanca e rimanda le glorie al tempo che aspetta dietro l’angolo…

E dentro un frattempo, ho attraversato uno dei tanti Borghi che meriterebbero una popolazione residente e una vita vissuta come ai tempi in cui posero le prime pietre, e non certo per farci i presepi... ma questa è un’altra storia, non è la storia dei frattempi, quei frattempi che vediamo passare oggi, per raccoglierli domani, quasi fossero grano.


Frattempi che passano come canzoni nel mentre

Mentre la notte scendeva stellata stellata
lei affusolata nel buio sognava incantata
e chi mi prende la mano stanotte mio Dio
forse un ragazzo il mio uomo o forse io
lontana la quiete e montagne imbiancate di neve
e il vento che soffia che fischia più forte più greve
e che mi sfiora le labbra chi mi consola
forse un bambino gia grande o io da sola
passava la notte passavano in fretta le ore
la camera fredda gia si scaldava d'amore
chi troverà i miei seni avrà in premio il mio cuore
chi incontrerà i miei semi avrà tutto il mio amore
la luce discreta spiava e le ombre inventava
mentre sul mare una luna dipinta danzava
chi coglierà il mio fiore bagnato di brina
un principe azzurro o forse io adulta io bambina
mentre la notte scendeva stellata stellata
lei affusolata nel buio dormiva incantata
chi mi dirà buonanotte stanotte mio Dio
la notte le stelle la luna o forse io

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

un bacio volante, o mio poeta

;*

Sibel

11/4/07 8:08 AM  

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