Thursday, September 06, 2007

Resti Settembrini - La Macchina di Santa Rosa, Forza&Coraggio



Sopravvoliamo sul laicismo, che a insisterci troppo pur’esso diventa topastro orizzonte stantìo.

Fatto sta che i facchini viterbesi ogni tre settembre di tutti i santi anni, si portano in groppa per un km e mezzo di monumentale percorso cittadino, la Macchina della Santa, trascrizione ingegneristica di un luminoso Gospel, Osanna Monumentale che apre le ali in Alleluja Time, preghiera condivisa in pubblica sospensione del giudizio.
Una Tradizione di Tutti, laddove esiste un’appartenenza, un’idea comune, un appuntamento che si rinnova. I Facchini sono un centinaio e sopportano sulle spalle pesi spezzanti, comprovano ad ogni passo la fatica fisica, in discesa ed in salita, equi e solidali, raggruppati a pugno per mutuo soccorso e sostentamento. Chi partecipa, applaude convinto.

Se non ci fosse la Macchina, se non ci fosse potrebbe tornare la peste del seicento, potrebbero calare i Visigoti di Alarico a fare il sacco, potrebbe straripare il mare e allagare i piani, potrebbero costruire una tangenziale sopra i palazzi storici e un centro commerciale nel teatro della città.

Quest’anno sul finir d’ agosto, una tromba d’aria ha abbattuto la Macchina,
e forse davvero era tutto finito.
Come se non bastasse la fatica che la prova di per sé già richiede.
A rigor di logica, la logica euclidea e copernicana, era tutto finito.
Per alcuni giorni sembrava agli intervistati che fosse tutto finito.
Tutto.
Finito.
E ciononostante,
badate bene,
abbiamo detto: ciononostante!!!
…ingegneri, facchini e costruttori hanno pianto, sbraitato, lavorato sudato e risollevato la Macchina della Santa. E a portarla per le piazze, quest’anno sembrava che andasse da sé.

Ci vuole fede, ma non solo.
Ci vuole coraggio. E ci vuole forza.
Anche quando sembra che qualcosa di più forte ci si è messo contro.
Allora ci vuole più forza e tanto coraggio.
Se non ci credi, se non ci sudi, se non ci provi,
non stai con i Facchini.

Forza&Coraggio,
ognuno sa per cosa gli servono,
è così chiaro che non devo scrivere poesie.
Siamo tanti, siamo una Generazione quasi.
Sono Io oppure sei Tu.
Non siamo Facchini Compatti ma ognuno ha il proprio peso,
senza fare i nomi che ne conosco tanti e pur’io non militesento,

fuori la forza,
fuori il coraggio
e prestiamoci solidarietà
l’uno con l’altro.

“Facchini sollevate e fermi”
E Viva Santa Rosa.

Come pioggia che laverà queste strade
come lampo che brillerà sopra il mare
Tieni il tuo spirito più in alto
che i nostri occhi vedano bene
questi anni scuri di cobalto
questi anni lunghi come catene
Non lo senti che cambia il vento
dai deserti sulle città
questo fuoco che abbiamo dentro
fino al cielo si innalzerà.
Come neve che scenderà sulla guerra
come grano che coprirà questa terra.
Tieni il tuo cuore ancora sveglio
che intorno al campo vanno le iene
le vecchie torri di comando
stanno crollando sullo scacchiere
Non lo senti che cambia il vento
dai deserti sulle città
questo fuoco che abbiamo dentro
fino al cielo si innalzerà
Tieni il tuo spirito più in alto
che i nostri occhi vedano bene
questi anni scuri di cobalto
questi anni lunghi come catene
Non lo senti che cambia il vento
dai deserti sulle cittàquesto fuoco che abbiamo dentro
fino al cielo si innalzerà.
Non lo senti che cambia il vento
dai deserti sulle città
questo fuoco che abbiamo dentro
fino al cielo si innalzerà.

(Gang, Cambia il vento)

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