Tuesday, June 27, 2006

per pochi ma non per tutti


Tra i miei amati cantautori “sfigati” degli anni 70,c’è Edoardo de Angelis, scuola romana come altri.
L’ho visto dal vivo pochi mesi fa in un centro sociale, è stata a suo modo un’esperienza, sono arrivato che.. c’ero solo io..lui e qualche amico suo. Poi un pugno di pubblico s’è composto, e ne è valsa la pena, stare lì e scoprire le meraviglie della parola che si fa canzone d’autore.

“Sfigati” ho scritto, e l’ho messo tra virgolette, perché in fondo sti cazzi, senza il beneffimero del festivalbar e il divano da opinionista se campa bene lo stesso e la cessione del quinto, ma anche del tre quarti, della propria lucidità intellettuale genera mostri, pur sempre sonno della ragione è. Deve essere terribile trovarsi a scrivere “prendilo tu questo frutto amaro”… sfigati, senza virgolette sono i collezionisti di arrangiamenti soft per spingere i carrelli fischiettando allo scaffale dei surgelati.
Lolli non ha fatto ribassi anche se vendeva meno dello Jagermaister ma non per questo si butta giù oggi, Stefano Rosso se ne resta a Via della Scala, ma forse il mutuo lo ha pagato comunque, Bertoli e Ciampi problemi non ne hanno più, sono già nel lungo periodo.
Poi, se te li vòi sentì, te li cerchi e te li senti, la grande distribuzione ha altro da fare che portarceli a casa. Non sono nemmeno giovani, nè inseriti nei revival.

“Rosso” parla di un cristo apocrifo, come ce ne sono tanti, d.c. e a.c. oltre che durante c.


ROSSO

La donna guardava le stelle
E le stelle si misero a parlare :
Vedrai che per Natale avrai un bambino
Un figlio a cui pensare...
Ed arrivò così dritto nel cuore
Un ragazzino con gli occhi come il mare
Capelli rossi rose senza spine
Le spine nei capelli fanno male...
Rosso non aveva di suo padre
La voglia di lavorare
Però quando parlava con la gente
Tutti lo stavano a sentire
Ogni sguardo che tirava era una bomba a mano
Viaggio d’andata senza ritorno
E chi dice che non era un vero uomo
E’ perduto da quel giorno...
Rosso sullo sfondo della croce
E la croce avrà un uncino
E Davide cucito sopra il petto
Nel cuore di Berlino...
Ma la calce che non serve per il pianto o per pregare
Finisce sopra i banchi della scuola
E i pezzi di quel muro ad uno ad uno
Venduti come Coca Cola...
Rosso Rosso Rosso Rosso Rosso
Controluce nel tramonto
Quando il sole muore e cambia
I colori del mondo
E quell’ uomo così rosso
come una rivoluzione
Ha una faccia sputata da giudeo
Ma in fondo che cos’ha una processione
Di diverso da un corteo...
Rosso rosso il sangue schizza in faccia
A chi passa per la strada
Rosso di frustate su quel rosso
Mandate dritte al cielo
La terra trema e si apre un pozzo
Un pozzo tutto nero
E anche se era un bandito o un indovino
Non è da tutti quando arriva la tua ora
Sorridere al destino

Per inciso, grazie a monica e mattia che stavano lì quella sera


(perchè cazzo blogspot me scompagina gli spazi quando pubblica prima o poi lo devo capì...)

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