Thursday, November 15, 2007

Back to Ken Baimilov


Ken Baimilov. Lo adoravano tutti ai suoi tempi, lo agognavano colle mani agitate dalle transenne, lo gridolinavano le ragazze dai baci buoni e lo mitizzavano i ragazzi con la gioventù fresca di giornata. In alto i nostri cuori. Sono rivolti all’emancipazione. Ken Baimilov, tu lo sai.

Ken Baimilov era unico. Qualcuno gli viaggiava in parallelo, ma quella era un’altra strada, strada da rumble sulle corde, lanci di riff tra le stelle, lingue in bocca e insoddisfazioni per le informazioni utili. Quella è una strada tuttora aperta e frequentata da trovatori che rischiano di incontrare il diavolo sulla strada per Bombay.

Ken Baimilov sapeva di lampone e much mellows.
E faceva l’amore col sorriso, finalmente libero di farlo. Non c'era bisogno d' altro.

Ken Baimilov vide intorno a sé tutti quei ricci sul pavimento del barbiere, quei colori sforzati sul nascere e quei minimalismi rasati di rabbia spray. Si rese conto che era più bello lui, che in fondo prima nemmeno esisteva lo stile. Che lui e gli altri avevano inventato perfino il cerchio, i fiori e le minigonne, niente spigoli&chiaroscuri, neri virati a seppia e macchie di roast beef.

Ken Baimilov sapeva che sarebbero tornata anche l’amica Odri, quella che aveva inventato l’Età Classica e Norma, l’inventrice delle Bionde, quella del primo Legendèveruìll.
Basta scolorate risciacquature delle frange & dita nel naso.

Ken Baimilov tornava come un Santo, forse l’unico che ancora poteva parlare, dopo che si era detto tutto e il contrario di tutto. Dopo che non si sapeva più nemmeno con che lingua parlare e con che orecchie ascoltare. Ken Baimilov era lo Spirito Santo che riportava la concordia e la speranza. In fondo era nato ricco di speranze.

Ken Baimilov è il nuovo che ritorna. In tutti questi anni ha lasciato che dalle periferie dell’impero e dalle aspersioni del proprio seme, si sparigliassero figli illegittimi e apostati dai facili costumi. Finchè non esaurissero tutta la povera nuce potenziale, in un vuoto che invocava il ritorno all’infanzia, laddove Ken Baimilov era festa e luce della mattina propagata.

Ken Baimilov
everybody tells me so
Ken baimiloo-òv
no no no, no


Se vuoi toccare sulla fronte il tempo
che passa volando
in un marzo di polvere e di fuoco
e come il nonno di oggi sia stato
il ragazzo di ieri,
se vuoi ascoltare
non solo, per gioco
il passo di mille pensieri
chiedi chi erano i Beatles
Se vuoi sentire sul braccio
il giorno che corre lontano
e come una corda di canapa
è stata tirata,
o come la nebbia è inchiodata alla mano
fra giorni sempre più brevi
se vuoi toccare col dito
il cuore delle ultime nevi
chiedi chi erano i Beatles
Chiedilo a una ragazza di quindici anni di età
chiedi chi erano i Beatlese lei ti risponderà
la ragazza bellina
col suo naso garbato,
gli occhiali e con la vocina
chi erano mai questi Beatles
lei ti risponderà!
I Beatles non li conosco
e neanche il mondo conosco
Sì sì conosco Hiroshima,
ma del resto ne so molto poco.
Ha detto mio padre:
"L'Europa bruciava nel fuoco."
Dobbiamo ancora imparare,
siamo nati ieri, siamo nati ieri.
Dopo le ferie d'agosto,
non mi ricordo più il mare.
Non ricordo la musica,
fatico a spiegarmi le cose.
Per restare tranquilla,
scatto a mia nonna le ultime pose
chi erano mai questi Beatles
Voi che li avete girati nei dischi e gridati
voi che li avete aspettati ascoltati bruciati e poi scordati
voi dovete insegnarci con tutte le cose
non solo a parole
chi erano mai questi Beatles
chi erano mai questi Beatles
La pioggia cade presto asciugata dal sole.
Un fiume scorre su un divano di pelle.
Ma chi erano mai questi Beatles
Le auto hanno brusche fermatee le radio private
mettono in ondala nebbia e le vecchie paure.
Chi erano mai questi Beatles
Di notte,sogno città che non hanno mai fine.
Sento tante voci cantare
e laggiù gente risponde.
Nuoto fra le onde di sole,
cammino nel cielo del mare.
Chi erano mai questi Beatles
Chi erano mai questi Beatles

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