Friday, November 09, 2007

Volando vengo, volando voy


Eccomi Bà,
non ti muovere da là,
mancano poche ore e sarò di nuovo da Te.

Come quando ti incontrai la prima volta, sotto la statua di Colombo, su una panchina tra mare e Ramblas, io te e mio cugino, lui ormai già svezzato da Te.

E mi insegnasti tanto, mi facesti gli occhiali nuovi, mi sciogliesti la lingua, mi accogliesti in seno. Ti lasciavi percorrere, mi facevi andare e venire in superficie e sottopelle, di giorno e di notte.
Abbiamo riso e cantato, bevuto e condiviso, abbiamo visto la gioventù in faccia.

Così mi aspettasti alla prima Vuelta, quando la fame era cresciuta nell’inverno ed era come un sintomo di febbre… perciò come ti vidi, mi ti buttai in grembo.
Certe facce che avevi, non me le posso dimenticare.
Eri bella a tutte le ore, luminosa mentre camminavi la mattina per strada e vestita dolcemente di blu mentre calava la sera alla fermata della Metro.

E ogni volta che posso,
da allora ritorno da Te.

Aspettami Bà, eccomi.

So già che non potrò far a meno di ripassare sulle tue meraviglie, di intravedere tra i vicoli e gli angoli qualcosa d’antico e già fiutato.

So che sarai sciantosa sul Paseo de Gracia, avrai un fascino antico per il Barrio Gotico e indosserai merletti in pizzo alla Cattedrale. Sarai sfrontata alla Sagrada Familia ed esuberante al Parc Guell.
Avrai forme morbide alla Casa Battlò e misteriose alla Pedrera; sarai generosa e torrentizia sulla Rambla, dove avrai una luce diversa e tutti ti guarderanno appassionati.
Aspettami al mare, passerò anche da là, che lo so che ci vai anche fuori stagione.

Riconoscerò i tuoi sapori forti, riempiremo le coppe e affonderemo come sempre, senza essere più dove, senza sapere più come, senza ricordarci nemmeno quando.

Bàrcelona Esta Noche Te Quiero.


Me llaman el desaparecido
Que cuando llega ya se ha ido
Volando vengo, volando voy
Deprisa deprisa a rumbo perdido
Cuando me buscan nunca estoy
Cuando me encuentran yo no soy
El que está enfrente porque ya
Me fui corriendo más allá
Me dicen el desaparecido
Fantasma que nunca está
Me dicen el desagradecido
Pero esa no es la verdad
Yo llevo en el cuerpo un dolor
Que no me deja respirar
Llevo en el cuerpo una condena
Que siempre me echa a caminar
Me llaman el desaparecido
Que cuando llega ya se ha ido
Volando vengo, volando voy
Deprisa deprisa a rumbo perdido
Yo llevo en el cuerpo un motor
Que nunca dejade rolar
Yo llevo en el alma un camino
Destinado a nunca llegar
Me llaman el desaparecido
Cuando llega ya se ha ido
Volando vengo, volando voy
Deprisa deprisa a rumbo perdido
Perdido en el siglo... siglo XX... rumbo al XXI

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Leggendo avrei voluto essere Bà

9/11/07 8:48 AM  

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