Wednesday, November 21, 2007

ma di draghi baby non ce ne sono più


(quanto segue saccheggia per mia stessa ammissione la metrica e la dentatura emotiva di una canzone che da qualche tempo si è impadronita delle frequenze sonore on my mind)

Ci sono stati anni che in fondo sembrano pochi giorni
perché quello che resta in mente sono un pugno di memorie
e tutto quanto il resto
non te lo ricordi più
Sono passate facce che ridevano in mezzo all’estate,
tutti quanti in costume, con delle voglie nascoste
e i capelli bagnati
però dove siano finiti tutti
nemmeno te lo chiedi più
Ho avuto fratelli di notte, amici nell’alba,
sorsate profonde, una canzone da sfondo
e la brace che ardeva a soffi d’incendio rossi
che poi scrollavano giù
Mi ricordo indirizzi lontani, bar aperti alle quattro,
giornali neri di stampa
con notizie importanti che oggi a nessuno,
ma dico proprio a nessuno,
importano più
E le mie braccia in contropelo
sul filo di rame
dei brividi che camminando
mi facevano su&giù

Se tutte le strade del mondo finissero in piazza,
in un colonnato di san pietro che ti abbraccia stretto,
ti dice eccomi,
pecorella che ti eri distratta,
ora ti comprendo e non ti lascio più

Se tornassimo sui nostri passi
ma quei passi li hanno camminati altri,
hanno asfaltato tutto
e non c’è nemmeno un chiosco per comprare le sigarette
che tanto poi oggi
neanche fumo più
Se domani alla porta bussasse mio figlio
e gli direi da quanto tempo ti stavo aspettando,
forse erano già trent’anni
ma diamoci pure del tu…

Se ci guardassimo negli occhi e li trovassimo sempre grandi,
magari un po’ cantanti,
senza bisogno di diamanti
perché diamanti da scavare nella roccia
non ce ne servon più

Anch’io ho voglia di parlare,
di fare tardi la notte
prendere freddo e bestemmiare
per poi svegliarmi intontito
e dire
non lo faccio più

Ah...Felicità,
su quale treno della notte viaggerai...

(Felicità – Lucio Dalla )

Se tutte le stelle del mondo ad un certo momento venissero giù
Da tutta una serie di astri, di polvere bianca scaricata
dal cielo
Il cielo senza i suoi occhi non brillerebbe più
Se tutta la gente del mondo senza nessuna ragione
Alzasse la testa e volasse su
Senza il loro casino, quel doloroso rumore
La terra, povero cuore, non batterebbe più
Mi manca sempre l’elastico per tenere su le mutande
Così che le mutande al momento più bello mi vanno giù
Come un sogno finito, magari un sogno importante,
un amico tradito,
anche io sono stato tradito, ma non mi importa più
Tra il buio del cielo e le teste pelate bianche
Le nostre parole si muovono stanche,
non ci capiamo più
Ma io voglio parlare, voglio stare ad ascoltare
Continuare a comportarmi male
per poi non farlo più
Ah...Felicità,
su quale treno della notte viaggerai
Lo so che passerai
Ma come sempre in fretta non ti fermi mai
Si tratterebbe di nuotare prendendola con calma
Farsi trasportare dentro due occhi grandi, magari blu
E per doverli liberare attraversare un mare medievale
Lottare contro un drago strabico,
ma di draghi baby non ce ne sono più
Forse per questo i sogni sono così pallidi e bianchi
E rimbalzano stanchi tra le antenne lesse delle varie Tv
E ci ritornano a casa portati da signori eleganti
Cessi che parlano, tutti che applaudono
non li vogliamo più
E se questo mondo è un mondo di cartone
Per essere felici, basta niente magari una canzone o chi lo sa
Se non sarebbe il caso di provare a chiudere gli occhi
E anche dopo che hai chiuso gli occhi non sai come sarà.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Per essere felici, basta niente magari una canzone..o anche la sua saccheggiatura...

21/11/07 9:26 AM  
Anonymous Anonymous said...

E forse è generazionale anche questo nostro comune restare sospesi, guardando a quelle immagini, senza riuscire a cancellarle del tutto per meglio avanzare.

23/11/07 10:53 AM  

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