Monday, November 26, 2007

non può esistere un'isola che non c'è


Lasciando marinare i telescopi hubblebubble puntati verso le stars, hanno appena scoperto l’esistenza di una galassia tuttanera&buia, come il fondo del fondo della notte più scura, dove gli addetti alla lettura della fisica delle oscurità hanno visto annidarsi futuri paralleli, maculari come fondi di caffè .
Soffermiamoci qui, senza penetrar nelle teorie dei buchi neri, dei quanti – hai detto quanti? facciamo cento. So centoventi, che faccio lascio? Lasci, lasci -.

Il fatto è che nell’ universo parallelo così pescato in comodato d'uso,
io sto in Polinesia, grazie al biglietto di qualchecazzo vincente, che tengo dint’e’ ppockets.

A questo punto:
Perché non dovremmo non dirci polinesiani ?

ControPolinesia:
Secondo me ti stufi.
Cheffài stai là tutto il giorno senza fare niente?
Ti crogioli? Ti titilli? T’abbruti(sci) ?

Pro Polinesia:
Si, sto là tutto il giorno senza fare una ceppa.
Vado al mare, faccio i meglio bagni cristallini, se proprio devo fare moto faccio i giri sottocosta con la barchetta peschereccia e col vento buono e l’avambracci marroncini&odorosi di mare, do due botte di remi ed entro nella grotta azzurra dell’atollo, laddove con audace fortuna ti scovo il Bue Marino e la Foca Monaca.
Se ho fame, scuoto la palma raccolgo il dattero e me lo mangio, nudo&crudo.

Se mi stufo del mare vado su internet, come faccio qui. Ci sarà l’Adsl in Polinesia o no?
Mi scarico la bibliografia completa di Proust (che a leggere Proust sei sempre inoppugnabile) e me la leggo sotto l’ombrellone.
Potrei anche fare degli studi sui coralli, imparare un paio di classificazioni di base, entusiasmarmi per alcune forme peculiari sfoderate dalla vanità di madre natura e poi andare a pranzo a deframmentar mazzancolle denton dentoni, con ancora la luce negli occhi per quei cazzo de coralli, dicendo "òh a natura davèro certe volte eh - m’è rimasto un pezzo di scampo in un dente -".

Se mi rompo le palle in Polinesia figuriamoci a lavorà otto ore al giorno tutti i giorni fer(i)ali in un
ufficio della periferia industriale di quest’occidente a fondo perduto.
M’abbrutisco? Sarei bello te, con quell’abbronzatura da riflesso microsoft.
I go splash. In the water. In the Sun.
Un cocktail di frutta per cappello.
Come Carmen Miranda &Gauguin

ControPolinesia:
e tutti i parenti? E gli amici?

Pro Polinesia:
Ahò e se ho vinto la lotteria, ce l’avrò i soldi per tornare quattro volte l’anno, no?
Ai parenti potrei anche pagargli qualche biglietto, con la rendita in banca.
E gli amici…Q uante volte li devo vedè st’amici? Diciamoci la verità, già oggi non se beccamo mai, mò posso rinunciare alla Polinesia per andare un paio di volte al cinema o a qualche cena comandata?
“Ciao amico, sono tornato dalla Polinesia per vederti, amico, andiamo a mangiare una pizza? Le cose semplici di una volta. Oh, ma ti ricordi quando abbiamo fatto l’alba che tu ti si mangiato sei cornetti colla nutella e poi a me mi piaceva quella e te stavi fattissimo e poi è successo quel casino incredibile che s’è affacciato quello che voleva bucà er pallone e poi è arrivata pure la polizia, ce volevano fa a’ multa, amico che ricordi, dai il bicchiere della staffa, ok vabbè ciao torno in Polinesia, baci ai pupi e salutam’a sòreta.”

ControPolinesia:
E allora il radicamento profondo nella tua civiltà, l’humus spiritualizzato&pregnante, il substrato psicanalitico d’appartenenza alla Supermercaterìa Italia, l’Heimat interiore? Il mediterraneo dove lo lasci?
E poi lo sai che prima di andare all’estero devi vedere tutte le bellezze che abbiamo qui in Italia, perché a volte si fanno migliaglia di km e poi le cose più belle stanno a Bagno di Tivoli? O a Grugnasco Scalo?

ProPolinesia:
Mi porterò tutto dentro. Forse alcune notti sognerò casa mia e i giorni che furono o forse verrò sorpreso dal blues in veranda sul far della sera, quando al tramonto si ficcano nel sole quelle sfilacciate d' arancione e quei drappi rosa che s’appuntano sul celeste basso della volta e profittando di questa nostalgia di matite e pastelli, la marea porterà a riva i ricordi e allora dovrò farmi un cicchetto e mettere su qualche vecchia canzone di De Gregori o Dalla, mentre intorno è gia tutto un ulular di coyotes.
Penserò a quando da giovane non credevo alla cervicale, ai sedili posteriori sull’autostrada, alle pietre antiche della mia città, madonna come cascano a pezzi.
Penserò anche a Viale Marconi e alla Nettunense.
Mi toccherà metabolizzare questa malinconia, ma penso che ce la farò.
Ho sufficiente background de cantautori per appoggiarvi tutto.

ControPolinesia:
Ti mancheranno il calcio e la pasta, cazzo.

ProPolinesia:
Ma tu pensa questo:
Farò le sforbiciate sulla spiaggia. Le partitelle coi polinesiani, due contro due e uno in porta. In pieno giorno, dopo giocheremo a racchettoni. Sarà bellissimo lo stesso. Pure senza "du spaghi".

ControPolinesia:
Potresti almeno avviare un import/export di mozzarella di bufala …

ProPolinesia:
Secondo me s’ambienta meglio la vacca. La bufala è troppo settoriale. La bufala in Polinesia non s’ambienterebbe. Gli mancherebbero i suoi pascoli.

E a pensarci che pazzia.
E’ una favola
È pura fantasia.

Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
poi la strada la trovi da te,
porta all'isola che non c'è.
Forse questo ti sembrerà un strano,
ma la ragione ti ha un po' preso la mano.
Ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è.
E a pensarci, che pazzia,
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa:
non può esistere nella realtà!
Son d'accordo con voi,
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri,
e se non c'è mai la guerra,
forse è proprio l'isola che non c'è...
che non c'è.
E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te.
Son d'accordo con voi,
niente ladri e gendarmi,
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza,
né soldati, né armi,
forse è proprio l'isola che non c'è...
che non c'è.
Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
non ti puoi sbagliare perché
quella è l'isola che non c'è!
E ti prendono in giro
se continui a cercarla,
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te!

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Decisamente pro. Andiamo?

26/11/07 9:19 AM  

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