Tuesday, February 19, 2008

Dieci Considerazioni Teologiche.


My Cei in confezione spray.

Dio e Internet:
Forse dio è un grandissimo server appoggiato dietro le nuvole.
E la chiesa è il suo spam.

Dio e il Punk:
Dio non lo so se ci piace il punk. Lo vedo troppo tranquillo. Anche quando s’incazza, la butta piùcchealtro sul metal, che non mi sembra ci vada per il sottile e stia troppo a distinguere tra sòdomi o gomòrri: giù urloni rauchi, bestemmie e schitarrate epocali e si salvi chi può.
E poi il punk è “no future”, sarebbe in contraddizione con sé stesso e coi propri attributi.

Dio e alcuni siti web:
Dio non fa caso ai siti internet. Altrimenti dovrei credere che davvero tutti quei messaggi che smeravigliano&stellettano che sei il milionesimo visitatore e hai vinto il paradiso, siano veri e ho perso la chiamata, oltre che il viaggio.

Dio e i concerti:
Dio se facesse un Live, sarebbe tutto esaurito. Solo posti sulle nuvole.

Dio e Sanremo:
La Conferenza Episcopale Italiana potrebbe vincere Sanremo con un pezzo di Ruini-Bigazzi-Bagnasco dal titolo: “dio c’è, fidatevi di Noi e comprate le nostre auto usate”, cantato dal Piccolo Coro del Lotto-Permìlle (solo bambini orfani al 100%). Ma per fortuna dio è restio a collezionare questo titolo, che ai Jalisse non portò molta fortuna. Meglio il premio della critica.

Dio e le bozze di lavoro:
In una prima bozza della Bibbia, figurava anche la figura del Predicatore Mascherato, capace di sprigionare le cavallette dalle dita. Poi però è stato eliminato perché rubava troppo la scena.

Dio e i film horror:
Dio se guarda i film horror, raramente si mette paura.

Dio e il muro di Berlino:
Chissà se anche lui ne ha un pezzetto. E se ogni tanto pensa agli anni 80.

Dio e i segni:
Se dio tracciasse una linea per terra, tutti subito si metterebbero a dire “la so fa pur’io !!! ”, “la so fa pur’io !!! ”, in un tripudio di rette parallele e divergenti, persino qualche rischio di perpendicolarità.
Ecco perchè resta asettico.

Dio e Winzip
E se il creato fosse solo una versione zippata della propria origine divina?
E winzip la chiave d’accesso alla parte per il tutto?
Ogni volta che fai extract file, tagli metaforicamente le unghie di dio.


Mille anni al mondo mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo
che bella compagnia
sono giorni di finestre adornate
canti di stagione
anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d'amore
senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo
ore infinite come costellazioni
e onde spietate come gli occhi della memoria
altra memoria e non basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro
i futuri incontri di belle amanti scellerate
saranno scontri
saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni
mille anni al mondo
mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che grande il mio tempo
che bella compagnia
mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni
mi sono guardato piangere
in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani
che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo mille anni al mondo
mille ancora
che bell'inganno sei anima mia
e che grande questo tempo
che solitudine che bella compagnia.

Monday, February 11, 2008

Asticella fa crack


L’asticella sta là, invisibile tra le scrivanie, nelle smagliature di concetto.
Quando i malesseri non sono più curabili coi sorrisi di breve periodo.
Quando le bestemmie bucano i denti e fiottano come acqua dai tubi rotti della gola
Quando non hai più nemmeno tempo per le cene e i week-end hanno le gambe corte,
gli occhi non tengono più voglia di girare poi tanto…
L’asticella s’è spostata, è sotto i piedi.
E’ caduta in un giorno disumano.
Indietro non si torna.
Davanti è ancora tra la nebbia e la foschia,
ma già non è più dietro, questo è chiaro…
Tutti quei libri passati dal sommario all’indice,
i pomeriggi e le stagioni infilando nozioni amene in qualche vestibolo neuronale.
I libri sottolineati...

Perché?
E per chi?


Io non voglio più stare qui, ora.
Io devo uscire di Qui.
Se non credo più in dio, non vedo perché dovrei credere nel lavoro che faccio: cosa ha di più seducente di dio? Non è nemmeno più remunerativo.

L’asticella l’ho passata, ci ho messo anni.
Intravedo the end in un prato di margherite.
Come la fine di un amore, come un amico che parte, come un’infanzia riconsegnata al guardaroba, come la necessità di cambiare, la fine del liceo, la scadenza della pazienza che viene superata…
Inevitabile l’asticella si rompe e tutto cambia per sempre, forever and ever.
Via i miei passi da questi scenari.
Esco a caccia di cibo.

Oggi tocca di nuovo a Me.
Non ci sono Santi.
Asticella fa crack,
ora che me ne vado…


Ora che te ne vai e mi lasci sempre meno sola
ora che non ci sei sarà un'altra musica un'altra verità
per chi vivrà per chi verrà vedrà vedrai vivrà
E ora che te ne vai ho smesso di fumare
e non ho più rancore per tutte quelle cose che avrei voluto dire
Da principio era la neve non è stata colpa mia
siamo andati in culo al mondo ma ci sei
finito dentro e ci son venuta anch'io
che mi son venduta a Dio
per non esserti lontano
in un giorno disumano.
Ora che te ne vai senza farti una ragione vera
è civile incomprensione ok
questa è la musica e forse in qualche nota
resterà qualcosa che per ora se ne va
Ora che te ne vai
non fai più rumore
non fai nessun dolore
non c'è nessuna grazia
è un ago dritto al cuore
Da principio era la neve non è stata colpa mia
siamo andati in culo al mondo ma ci sei finito dentro
e ci son venuta anch'io che mi son venduta a Dio
per non esserti lontano in un giorno disumano.
e per noi ho deciso io che mi son sentita Dio
per amarti da lontano in un giorno disumano
E' ora che te ne vai e ti lascio
in quelle notti al buio ad aspettare
con le ginocchia in bocca in quel silenzio ingordo
finchè non avrai toccato il fondo
è un valzer sottovoce e tornerà la luce
Da principio era la neve
non è stata colpa mia
siamo andati in culo al mondo
ma ci sei finito dentro
e per noi ho deciso io
che ho voluto questo addio
e ti amo da lontano in un giorno disumano