Wednesday, June 13, 2007

no banana, no parti


Partire è anche un po’ morire,

e allora figuriamoci restare.
Partire e come viene viene andare.

Senza per forza sognare la California.

Dici che poi a Sarajevo è arrivata la primavera?
A Dubrovnik ci sono pavimentazioni lucide?
Nella campagna rumena si stagliano aranceschi tramonti riverberati e riversati sul grano d'oro?
A Sofia la gente cosa consuma nei bar? Con quali scarpe?
E le facciate degli alti edifici di Varsavia passano dal granata al cobalto attraverso verdi brillanti?
Ci saranno le code ai caselli sulle statali orientali e il Danubio testimonierà il proprio corso di storia?
Quante lingue si parlano in Bosnia? Tanto non ne capirei nessuna, quindi direi una sola, l’altra da me.
In Macedonia mandano cartoline che non arrivano?
Sibiu capitale della cultura europea e Breslavia che s'offre volontaria per gli expò universali, son graziose come le ballerine del lago dei cigni?
Mandovai…
I haven’t banana, sorry, nun ce posso venì.
Il tempo è banana e i soldi pure.
Metto domande da parte, faccio le vacanze sull’atlante, traccio un solco con la penna e immagino di andare sapendo di rimandare.
Un giorno farò questo viaggio per l’Est.
ma waiting for banana, i pensieri partono come le ciliegie che una tira l'altra..
... un on the road per il sud italia dall’irpinia al tavoliere delle puglie con ampie soste in molise e lucania. Paese per paese, come un Cartier Bresson in cerca di foto. Setaccerò la polvere bianca delle strade anfose e le pavimentazioni dei vicoli come un cercatore di fiori bianchi del Tennessee.

E percorrerò a piedi i sentieri della transumanza, per intero, da Campo Felice a Candela.
E la via Francigena dall’inghilterra a Viterbo. E il camino de Santiago. E l’italia centrale dall’Argentario al Cònero.

La Spagna. Dal Pais Basco alla Rioja a colpi di tapas e vino tinto. I pueblos sergioleoneschi della Castilla Vieja. L’Extremadura selvaggia che tanta gloria prosciuttesca dispensa alle fauci salivari. L’Andalusia arabica e damascata , tra torri giraffe e sfondi di terra bruciata e l’Asturia montanara e atlantica della pioggia che batte sui prati da pallone… o la Catalogna che sempre un pezzo di cuore mi è.

Annate annate, che tanto ve ripijo a tutti.
Piano piano, un po’ per volta, noi arriveremo dappertutto.
Ci sarà un "redde bananam"

...e le Langhe di Pavese, le Egadi, le Tremiti …


La balalajka, la balalajka dentro alle case mutilate dalla faida
Ancora suona la balalajka lungo i giardini tra le croci e le moschee
Il fiume va più nero della sera oltre la torre e l'università
C'è sopra il ponte una bandiera che sta sventolando ancora
Qui c'è ancora la città qui c'è la gente dentro al bar
Il cielo è sopra la città e ci nasconde, ci confonde e cambia
Qui c'è tutta la città la mia è primavera, è primavera
Amore aspettami che c'è una vita intera, c'è ancora sole a primavera
Ti porto sopra alla collina e tu verrai sopra Dobrinja, dopo Nedzarici
Ci sono fiori dedicati a noi ho l'indirizzo degli amici
Li potrai vedere ancora qui c'è ancora la città qui c'è la gente dentro al bar
Il cielo è sopra la città e ci difende e sempre ci accompagna
Qui c'è tutta la città, la mia, oh balalajka, oh balalajka
Non c'è più neve, brilla tutta la bascarsija ancora suona la balalajka
Il mio futuro voglio regalare a te a te che sei la vita che volevo
Perchè la vita è il sogno che farai sale la luna a Sarajevo
Che ci sta aspettando ancora qui c'è ancora la città, qui c'è la gente dentro al bar
Il cielo è sopra la città e ci difende e sempre ci accompagna qui c'è ancora la città
Qui c'è la gente dentro al bar il cielo è sopra la città, la mia...






Monday, June 11, 2007

Ancora Fratelli, Rino


Figli Unici.
che già gli ha detto bene a poter essere figli
Figli unici perchè lavorano
e figli unici perchè non lavorano.
Figli unici fuori dai dibattiti sui film del momento, sui libri del momento, sui fenomeni del momento.
Figli unici perchè a forza d'amari benedettini e sbenedettati, comunque poi deglutisci amaro anche l'acqua.
Figli unici perchè non credono nella remuneratività di un premio aziendale.
Figli unici che sbirciano la gazzetta dello sport, sperando in un colpo sensazionale della propria squadra.
Figli unici strozzati dai mutui, infilzati dagli affitti, debitori di rate.
Figli unici che il rapido taranto-ancona io non l'ho preso e ho fatto bene, spago sulla mia valigia non ce n'era, solo un pò d'amore la teneva insieme. Solo un pò di rancore.
Figli unici che non si sentono bene, figli unici che stanno male, figli unici così così.
figli unici senza fratelli, figli unici tra facce da cazzo e cotillon,
Figli unici davanti al mare sporco, figli unici fermi da ore per un incidente all'altezza dello svincolo,
Figli unici che pagano le tasse, figli unici senza tfr, figli unici senza stipendio da mesi.
Figli unici fuori dagli Statuti. Figli unici delegittimati, figli unici circostanziati nella misura in cui e stante le contingenze.
Figli unici senza sondaggi d'opinione, senza delucidazioni freudiane, senza salotto buono, senza voce in capitolo, senza capitolo, senza libri, senza decoro, senza sanità, senza ticket, senza assegni mensili e paghe settimanali, senza aria buona e senza benzina, senza panza, con la panza, a panza all'aria, a panza ponente, paraponzi ponzipò, l'oste ar vino, il gargarozzo, il sangue amaro, sangue del mio sangue, sangue su sangue scivola piano, sangue dei figli, quintali di plasma e pacchetti di plasmon.
Figli unici,
ancora una volta oggi come allora
peggio di allora, Rino: malpagati derubati derisi disgregati.


Mio fratello è figlio unico
perché non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
e non ha mai pagato per fare l'amore
e non ha mai vinto un premio aziendale
e non ha mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto - Ancona
e non ha mai criticato un film senza prima
prima vederlo
mio fratello è figlio unico
perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone
perché è convinto che nell'amaro benedettino non sta il segreto della felicità
perché è convinto che anche chi non legge Freud può vivere cent'anni
perché è convinto che esistono ancora gli sfruttati malpagati e frustrati
mio fratello è figlio unico sfruttato represso calpestato odiato
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico deriso frustrato picchiato derubato
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico dimagrito declassato sottomesso disgregato
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico frustrato derubato sottomesso
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico deriso declassato frustrato dimagrito
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico malpagato derubato deriso disgregato
e ti amo Mario

Monday, June 04, 2007

l'Italia che è in mezzo al mare


Essendo che Sibel' :)* m’inoltra una catena, vò a rispondere, però poi la stoppo qua, che di passarla non me ne tiene. Mi si brucerà il blog per un attacco dei nazisti dell'illinois?


Come mai un blog così orientato politicamente?
Mica tanto...
La politica come sovrastruttura semantica, può trapelare come appartenenza culturale (ahem...),
ma non penso di far politica su un blog, perché per far “scienza dei comportamenti comuni” devi raggiungere e diffondere e magari pure poter incidere, altrimenti son chiacchiere che se le porta il vento, e non soffia risposta.

Ti dà soddisfazione?

No, la politica no.
Perché tra qualunquismo, inerzia, spartecipazione popolare, uomouominilupus, rapacità pubblica e approfittament privato, s’intravede solo la deriva tardoalessandrina e la scritta game over, salvo i rimanenti insert coin, ipotesi di ammaraggi privati sull’isola che non c’è o tiraggi a campare in osterie tra quattro amici al bar.

Il blog invece è sponda di scrittura, non deve soddisfarmi, è un quaderno d’appunti solo più difficile da perdere, una declinazione attuale dell’arte messa da parte del leggere e scrivere.


Un aggettivo per definirlo?

La politica è l’arte del recuperare la convivenza persa
Il blog è un canale in proprio di scritture date e prese

Ahò ma sai legge? C’era scritto un aggettivo, no una definizione…
E allora: la politica è lontana, il blog è meducente


Se potessi scegliere, chi vorresti tra i tuoi lettori?

Vorrei vorrei vorrei…
Staceppa!!! … Ahem… ste cose dopo un po’ stufano..
comunque vorrei tutta gente morta, chessò, andrea pazienza, piero ciampi, garibaldi, mazzini, ivangraziani, ninomanfredi, la mia maestra delle elementari (al limite gli allungo la vita come a monica vitti i giornali francesi) … mi sta bene chiccè-cè, mi piace il passaparola. Di vivi direi Nanni Moretti e Stefania Sandrelli.



Cos'è la politica per te?

E' la scienza che ho studiato e che ho messo da parte.

E' un argomento di conversazione che però alla fine sarebbe stato uguale se per tutto il tempo avessimo parlato di fotosintesi clorofilliana.
E' tutto ciò che è già stato tradito da tempo.
E’ partecipazione, cultura, penetrazione civile.
E’ destrasinistra sinistradestra, crossa al centro, attenzione, colpo di testa, palo, vaffanculo, palo, cazzo!
E’ manipolazione potentata contro inerzia culturalizzata.
E’ Don Rodrigo, i Bravi, l’azzeccagarbugli e renzo, lucia e fra Cristoforo.
E’ Marlon Brando che ti fa una proposta a cui non puoi dire di no.

Hai mai pensato di "passare dall'altra parte" (non sessualmente, politicamente!)?

No, non ho scelto io da che parte stare, mi son fatto due conti sulla mia appartenenza culturale e ho capito che il lato era quello sinistro. E' stato naturale. Mai pensato di saltare il fosso però ho pensato e a volte ancora penso che si potrebbero fare alleanza impensabili e non ancora pensate per obiettivi condivisi, sia a livello nazionale che locale. Cazzo te vòi riformà coi cinquanta per cento?

Quali sono, secondo te, i valori più importanti dello schieramento in cui credi?

Attualmente il non essere l’altro. Di massima direi il parlamentarismo, la solidarietà, l’attenzione per i diritti reali, il progressismo, il laicismo.

Temi cardine del dibattito attuale sono il ruolo della Chiesa e la posizione degli omosessuali. Qual è la tua posizione al riguardo?

Sulla chiesa me la cavo con “Stato Laico” altrimenti non finisco più.
Sugli ominosessuali, la vedo come non la vede la chiesa.
Sono favorevole pure alle adozioni, in linea di massima.


Internet e la politica: rapporto importante e possibile?

Si credo fortemente che sia lo strumento giusto per distribuire l’informazione e coinvolgere.
Sia l’unica fonte di partecipazione che può essere attivata per coinvolgere.
Se poi i Ministeri non avessero quei portali idioti di rappresentanza ma pagassero addetti alle comunicazioni, li usassero per trasparenza di gestione, per la diffusione degli stati dell’arte, per rendicontare su costi, bisogni e budget… questo sarebbe rivoluzionario.
Naturalmente ciò sottintende lo strumento Internet in ADSL gratis per tutti (o a canone socialmente commestibile)
E quanta cooperazione internazionale si potrebbe fare via web. Formazione infinita, vicinanze impensabili.

Ti senti rappresentato dall’attuale classe politica italiana? E da quella straniera?
No, credo nella necessità della frammentazione locale per aumentare la gestibilità e la ficcanza dell’azione politica, perchè a livello globale, lo spazio di manovra è fittizio e asfittico.
Sui politici esteri, nulla da dichiarare, tranne qualche pesante tentazione Castrista, che quanto mincazzo quando me lo confondono con bokassa e polpot solo perché se so imparati la parola dittatore e la usano con democratica disinvoltura. Hasta Siempre Fidel.

Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer,
l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia,
l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà
galera, viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia,
l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera,
l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere
e metà fortuna,
viva l'Italia,
l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia,
l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere,
l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti
nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste